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Orientamento & Tutoring 53 Tesine Tecniche Moda Settore calzaturiero e abbigliamento Fondazione ITS MITA

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Dal Settembre 2021 a Maggio 2022, ho curato l’orientamento e tutoring di 53 allievi della Fondazione ITS MITA corsi L.A.N.D e MI-SHOES.

Nei primi 3 mesi, gli ho accompagnati nella definizione del loro Curriculum Vitae, preparato ai colloqui per lo stage, e alla loro presenza digitale sul software LinkedIN.

Una volta iniziati il loro stage come tecnici superiori di prodotto e accessorio moda per il settore calzaturiero e per l’abbigliamento a seconda del corso, da Dicembre abbiamo iniziato ad incontrarci per impostare struttura e ricerche per la redazione della loro tesina. I 53 studenti erano assunti con contratto di stage curriculare in ruoli dalla ricerca e sviluppo alla prototipia presso le più grandi firme o aziende terziste dell’alta moda, tra cui Ferragamo, Valentino, Richmond, e non poteva mancare la componente dell’economia circolare in tutti i loro ruoli.

Ho revisionato i loro elaborati grazie ad un meticoloso tracciamento di avanzamento lavori con l’ausilio del software di Trello.

Gli alunni oltre alla tesina, hanno dovuto preparare un abstract in inglese ed anche una presentazione, che abbiamo revisionato uno ad uno, preparandoli così all’esame finale per il conseguimento del diploma.

Non è stato facile per i ragazzi impegnarsi a questa fase finale nel mentre lavoravano, ma con grande determinazione hanno tutti conseguito ottimi risultati e a conferma della reputazione dell’ITS MITA 98% di essi sono già occupati.

Per approfondimenti

Tecnico superiore di processo e prodotto per il settore moda Leather and dress – Acronimo: LAND Figura nazionale di riferimento* 4.4.1 Tecnico superiore per il coordinamento dei processi di progettazione, comunicazione e marketing del prodotto moda * (Ambito 4.4 Sistema MODA – Figura 4.4.1 dell’allegato D – Decreto Interministeriale 07/09/2011)

https://mitacademy.it/prove-di-verifica-finale-corso-land/

Tecnico superiore di processo prodotto comunicazione e marketing per il settore calzature – moda MI-SHOES Progetto: n. 242987- POR FSE 2014-2020, ASSE A occupazione approvato con DD 9084 del 30/05/2019 a valere sull’avviso di cui al DD 1936/2018 ss.mm.ii. Il Percorso formativo è inserito nell’ambito di Giovanisì (www.giovanisi.it), il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovaniFigura nazionale di riferimento* 4.4.4 Tecnico Superiore di Processo, Prodotto, Comunicazione e Marketing per il settore Moda * (Ambito 4.4 Sistema MODA –  Figura 4.4.4 dell’allegato D – Decreto Interministeriale  07/09/2011)

https://mitacademy.it/prove-di-verifica-finale-corso-mi-shoes/

 


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Mentor StartUp Impresa Campus UNIFI 2022 sul tema del Nudge: la spinta gentile

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Dal Novembre 2021 a Marzo 2022, ho messo a disposizione le mie competenze in tema di sostenibilità e d’imprenditorialità per i giovani.

Sono stata Mentor Manageritalia per Impresa Campus UNIFI, call 12, affiancando 4 giovani studenti per la realizzazione di una start up innovativa in tematiche comportamentali. Di seguito la lista dei selezionati alla call: https://www.unifi.it/upload/sub/csavri/impresa_campus/icu_settembre_dicembre_2021.pdf

Sono stata selezionata dalla Startup EPSICON, il cui scopo era di facilitare le associazioni nell’organizzazione, nella comunicazione e nell’attrazione di persone ai propri eventi, attraverso le tecniche legate al mondo della scienza del comportamento umano, attraverso behavioural economics, ovvero la scienza del NUDGING.

I nudge (vedi sotto), dal termine inglese sono una “spinta gentile”, uno strumento poco utilizzato nelle aziende, e la start-up intende proporlo per portare cambiamento nei comportamenti per la CSR e sostenibilità ambientale e sociale nelle aziende IT.

Purtroppo Epsicon non ha vinto il bando, ma i 3 giovani hanno appreso come costruire un business model canvas, definire la concorrenza e le opportunità del mercato, a costruire un elevator pitch di 3 minuti.

Ringrazio Di Pasquale Gianluca Piazzoli Andrea Pinna Samuele Sgaramella Giampietro per avermi scelto e spero di vederli presto nel mercato del lavoro.

Cosa sono i nudge?

Un nudge è “ogni aspetto nell’architettura delle scelte che altera il comportamento delle persone in modo prevedibile senza proibire la scelta di altre opzioni e senza cambiare in maniera significativa i loro incentivi economici. Per contare come un mero pungolo, l’intervento dovrebbe essere facile e poco costoso da evitare. I pungoli non sono ordini.” (Thaler & Sunstein, 2018).

Possiamo quindi iniziare dicendo che un nudge, da definizione:
– ha come obiettivo quello di modificare un cambiamento in maniera prevedibile, quindi nella direzione desiderata. Per farlo, è ovviamente necessario che il nudge venga testato in maniera sperimentale e controllata e che ci sia quindi un’evidenza empirica del suo funzionamento. Il nudge non ha come obiettivo quello di cambiare opinioni ed atteggiamenti (e non ne avrebbe nemmeno il potere, trattandosi di un minimo intervento contestuale o ambientale);
– deve essere facilmente evitabile, non entrando quindi in conflitto con la libertà individuale;
– non prevede una ricompensa economica né un incentivo, neppure sotto forma di premio o regalo;
– non prevede una punizione o un divieto;
– non sta promuovendo un acquisto (altrimenti è una semplice promozione, e quindi marketing. Quando un in intervento di nudge viene usato per questi scopi, si parla di sludge);
– ha come obiettivo quello di spingere le persone a scegliere meglio, salvaguardando quindi la loro salute e, come fine ultimo, migliorando il benessere collettivo.

(fonte: Serena Iacobucci https://www.economiacomportamentale.it/2017/06/17/nudge-cose-la-spinta-gentile/)

 


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Docenza rivolta a soggetti svantaggiati in tema di Comunicazione Interpersonale e laboratorio esperienziale sul modello delle 5 Sedie 5 Scelte

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Dicembre 2021 – Docenza in comunicazione interpersonale nel percorso formativo “AMA.TA”, promosso dall’Its MITA col sostegno della Città metropolitana di Firenze.

AMA.TA è un corso per Addetto alle macchine automatiche di taglio e cucito e prevede un percorso qualificato e professionalizzante per dieci ragazzi, dai 18 ai 35 anni, che vivono situazioni di fragilità.

Nel corso delle 16 ore ho chiesto di presentarsi attraverso il disegno, incredibile quanti talenti e quale visione di sé stessi nel presente e per il futuro. La diversità è veramente ricchezza, e ammiro l’impegno per inserirsi in un mondo del lavoro non ancora inclusivo.

Oltre che una parte di contenuto tecnico sulla comunicazione interpersonale, ho offerto 4 ore di laboratorio esperienziale usando le 5 sedie di Louise Evans. I giovani si sono confrontati in 4 gruppi sul dialogo interiore, sul linguaggio non verbale e verbale, e le ricadute comportamentali, su una situazione trigger: “Stai zitta donna”, in un caso aziendale di riunione di aggiornamento tra colleghi italiani e giapponesi. I giovani hanno dovuto immaginarsi in 5 sedie: sciacallo, riccio, mangusta, delfino e giraffa.

Un laboratorio che è piaciuto molto perché consente di prendere consapevolezza e apprendere alternative comportamentali per governare al meglio le relazioni in ufficio.

Per approfondimenti sul progetto:

https://www.linkedin.com/posts/mita-academy_moda-madeinitaly-fashion-activity-6901800040642551809-JGNm

#moda #madeinitaly #fashion #lavoro #pelletteria #artigianato #leather #solidarietà #progetto #corsidiformazione #formazionecontinua #formazioneprofessionale

 


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Intervento Webinar Sustainability Management – Viaggiare Verso un’Impresa Sostenibile Federmanager Toscana

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All’interno dell’iniziativa fiorentina di Jobbando, il 28 Ottobre 2021, insieme a Federmanager Toscana, in particolare con il collega Andrea Aloisi  e a Sandro Ratti, abbiamo organizzato un webinar legato al Sustainability Management, cliccando sul seguente link potete ascoltare e guardare il video

SUSTAINABILITY MANAGEMENT

Viaggiare verso un’impresa sostenibile

L’incontro ha previsto  un saluto del Presidente Valter Quercioli, una presentazione da parte del Coordinatore del gruppo di lavoro Sustainability and Circularity Team Andrea Aloisi, dove abbiamo condiviso i nostri obiettivi e anche i risultati raggiunti in questo anno di lavoro, per poi andare a offrire un momento “educational” legato alla definizione della sostenibilità e la rilevanza per le imprese da parte mia, ed un focus sulle competenze e figura del Sustainability Manager da Sandro Ratti, anche se tutt’oggi la figura è ancora difficile da definire in maniera standardizzata nelle imprese, dipende dalla visione, strategia, operations e anche cultura organizzativa.

Per ascoltare e visualizzare il video dei concetti di partenza Sostenibilità CSR e Shared Value potete cliccare qui

La seconda parte dell’incontro che ho facilitato, è stata di condivisione da parte di tre aziende del territorio come Sammontana, BH e Ruffino, ma  anche dell’associazione CTN Sezione Moda, su come stanno affrontando il tema della sostenibilità, definendone cos’è per loro, quali le attività in essere e future, nonché quale le figure coinvolte nell’organigramma aziendale e anche le collaborazioni esterne. Non da ultimo abbiamo affrontato come il tema della sostenibilità di intreccia con il tema dell’innovazione.

Un grazie a tutti i relatori e a Federmanager per credere che la tematica valga la pena essere affrontata con un approccio multistakeholder.

PROGRAMMA

Valter Quercioli, Presidente di Federmanager Toscana

Saluti e introduzione Andrea Aloisi, Consulente Federmanager Toscana, responsabile Team Sostenibilità e Circolarità – Il progetto Sostenibilità e Circolarità di Federmanager Toscana

Elena Piani, Consulente e Formatore Piani Projects Introduzione alla Sostenibilità e alla Circolarità, nuovo paradigma nelle aziende di tutte le dimensioni. Dai concetti di base alla visione strategica.

Sandro Ratti, Consulente Federmanager Toscana, Team Sostenibilità e Circolarità Cosa chiedono le aziende ai Manager, quali competenze sono oggi necessarie per gestire i nuovi progetti. La visione HR.

VISIONE STRATEGICA DI ALCUNE IMPRESE TOSCANE

Emanuele Rossini; HR Director; Ruffino SRL

Chiara Di Cesare; Coordinatrice Attività Sostenibilità; Sammontana SpA

Manuele Nipoti; Direttore generale; Lanificio Mario Bellucci SpA; Coordinatore Commissione Sostenibilità della Sezione Moda ; Confindustria Toscana Nord

Remo Tacconelli ; TPS Global Supply Chain Sustainability Leader; Baker Hughes


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Mentoring 25 Allievi ITS MITA Engineering

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Estremamente onorata ed orgogliosa di aver accompagnato 25 studenti della Fondazione ITS Mita Academy, scuola di eccellenza per la formazione in Tecnico Superiore di Processo, Prodotto, Comunicazione e Marketing per il settore Moda nella preparazione delle tesine e presentazione alla commissione di valutazione per il conseguimento del diploma.

Questi giovani sono il futuro dell’industria della moda italiana, davvero appassionati, determinati ad apprendere quanto più possibile, sanno fare e decisamente contribuire all’eccellenza del MADE IN ITALY. Condivido i risultati finali con enorme piacere, davvero bravissimi:

https://mitacademy.it/wp-content/uploads/2021/05/ITS.MITACADEMY.FI_MITA_ENGINEERING_SessioneOrdinaria_elenco_alfabetico_diplomati-firmato-ok.pdf

La formazione ITS, in virtù del dialogo con il mondo delle imprese, è capace, grazie alla leadership della Direttrice Antonella Vitiello, e del suo staff e corpo docente altamente competente, di trasformare in reali opportunità di occupazione, fino al 98%.

per info https://mitacademy.it/index.php/mission/

 


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Kick off del Percorso MITA S.T.A.R. – Tecnico di sviluppo di strategie marketing e commerciali per il prodotto moda tessile ACRONIMO S.T.A.R. for FASHION– Sales Textile Advanced Revolution for FASHION

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A me l’onore e la responsabilità di aprire con motivazione e qualità, l’anno accademico per gli studenti MITA STAR che formerà i giovani di età 18-28 in Tecnici di sviluppo di strategie marketing e commerciali per il prodotto moda tessile ACRONIMO S.T.A.R. for FASHION– Sales Textile Advanced Revolution for FASHION.

Nel percorso MITA S.T.A.R. (https://mitacademy.it/index.php/star-for-fashion/) gli studenti avranno occasione di formarsi su tantissime materie, tra cui con me in Inglese Tecnico per la Moda, useremo diversi strumenti per approfondire la materia non solo il vocabolario e la grammatica, ma avremo l’opportunità di intervistare in Inglese alcuni personaggi della moda Italiana, e di imparare a descrivere pubblicità, lavorando anche sul tema della negoziazione e conflitti multiculturali.

Trenta i giovani quest’anno, e gli ITS sono un’ottima scelta per coloro che non vogliono solo conoscere, ma imparare a saper fare. Il MITA è capace di formare i giovani in professionisti dell’alta moda italiana, e le medie di occupazione post diploma sono del 98%, in quanto rispondono ai bisogni delle imprese del territorio. Una scelta vincente per il nostro Made in Italy.

Un grazie profondo alla Direttrice Antonella Vitiello e a tutto il suo staff per impegnarsi quotidianamente nella selezione, organizzazione e posizionamento dei numerosi corsisti MITA. La la formazione online è una sfida aggiuntiva, ma sta anche aiutando i nostri giovani a formarsi sulle nuove tecnologie. Speriamo presto di tornare in modalità formative in presenza. Teniamo duro!

 

 


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CoachingbyValues Certification

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Cosa c’è dietro al nostro comportamento? Tre giornate assieme a Paola Valeri per certificarmi nella metodologia CoachingbyValues (21 ICF Credits), sperimentando in prima persona il potere trasformativo dei valori per il cambiamento individuale e organizzativo. La metodologia è frutto di anni di ricerca del Prof. Simon Dolan, ed è al centro di modelli di sviluppo di leadership, per ridurre lo stress e conflitto, causato da un disallineamento dei valori,migliorando comunicazione e risultati. La metodologia è simile a quella che sperimento dal 2003 con le CCS Cards australiane, ma è comunque innovativa e mi ha permesso di rafforzare la consapevolezza del cambiamento possibile, e come poterlo portare ai miei clienti.  Sono anche entusiasta di aver dedicato una giornata ulteriore al valore imprescindibile di qualsiasi relazione come la fiducia, e di aver approfondito il modello triassiale (emotivo, etico ed economico) ed anche del modello tridimensionale (affidabilità, attenzione e accordo) che ritroviamo anche nel modello della responsabilità sociale d’impresa. Contattatemi per un workshop!

cert coachingbyvalues


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4a Tappa sulle Disabilità Visibili ed Invisibili a Padova @Diversity & Inclusion Week Findomestic

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Il 10 Ottobre Piani Projects ha realizzato la 4 tappa del Workshop sulle Disabilità Visibili ed Invisibili per Findomestic. Occasione speciale di applicazione della metodologia LARP (live action role playing) per sperimentare un personaggio che porta una disabilità evidente o nascosta, dichiarata o non dichiarata. Tramite l’attività del journalling e debriefing abbiamo riflettuto, condiviso, concettualizzato e compreso quello che possiamo fare per essere più inclusivi. Grazie a tutte le splendide persone di Findomestic per essersi messe in gioco e per lo spirito di come possiamo migliorare il contesto nel quale viviamo e lavoriamo.

 


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Confindustria: quasi il 60% delle associate prevede forme di welfare aziendale

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Interessante ricerca di Condindustria in tema di #welfareaziendale. A mio avviso, si sta ancora lavorando in “spazi” non particolarmente innovativi del welfare, legati ad una #comunicazioneinterna più efficiente ed efficace, preferibilmente anche integrata con la #comunicazioneesterna. Per quanto concerne lo #smartworking è in ascesa, anche se da una mia ricerca, molte sono ancora in fase pilota, e purtroppo è vista molto come lavorare da casa, invece che in spazi #coworking.

Segue articolo di Valentino Santoni pubblicato su Secondo Welfare 20 novembre 2018

È questo il risultato di un’indagine effettuata dal Centro Studi della Confederazione degli industriali che ha coinvolto oltre 4.200 imprese

Lo scorso 13 novembre il Centro Studi di Confindustria ha reso pubblica la nota numero 5/2018. Il documento fornisce alcuni dati interessanti in merito all’utilizzo di forme premiali e strumenti di welfare aziendale da parte delle imprese iscritte alla Confederazione degli industriali. I risultati dell’indagine che sarà riportata in seguito si riferiscono ad un campione di 4.207 aziende e ad un totale di 726.642 lavoratori.

La diffusione delle forme premiali nelle imprese di Confindustria

Secondo la rilevazione, condotta tra marzo e maggio 2018, circa il 21% delle imprese del campione considerato avrebbe introdotto degli strumenti premiali destinati ai dipendenti attraverso la contrattazione aziendale. Questa dinamica sembrerebbe essere maggiormente diffusa tra le realtà di medio-grandi e grandi dimensioni. Se si considera ad esempio il settore dell’industria, infatti, la percentuale delle realtà che prevede forme di Premi di Risultato passa dal 10% tra le aziende con meno di 15 addetti al 32% tra quelle con 16-99 addetti; raggiunge invece il 73% tra quelle con più di 100 dipendenti.

Si sottolinea comunque che, rispetto agli anni precedenti, la diffusione dei contratti aziendali che prevedono l’erogazione di premi risulta in lieve aumento (+2% rispetto allo stesso periodo del 2017).

Il 16% delle imprese che prevedono l’erogazione di un premio variabile collettivo ha introdotto anche la possibilità per i lavoratori di convertire l’importo premiale in un budget da spendere in beni e servizi di welfare. Come previsto dalla Legge di Stabilità del 2016, la scelta di strumenti di welfare aziendale consente di accedere ad una serie di sgravi e vantaggi di natura fiscale.

Ad ogni modo, anche in tale caso questa dinamica contrattuale tende ad essere più diffusa nelle grandi realtà: considerando ancora una volta il caso dell’industria, il rapporto sottolinea come la possibilità di conversione del premio in welfare sia prevista dal 9,6% dei contratti in imprese fino a 15 dipendenti, dal 19% in quelle con 16-99 addetti e dal 30% in quelle con oltre 100 addetti.

La diffusione del welfare aziendale

Osservando più da vicino il fenomeno del welfare aziendale, il documento evidenzia che quasi il 58% delle imprese considerate eroga uno o più servizi di welfare ai propri dipendenti non dirigenti; come nel caso dei premi, però, queste percentuali tendono ad aumentare sensibilmente nelle imprese di grandi dimensioni e diminuire nelle piccole. Questa dinamica è ben evidenziata all’interno della Tabella 1.

La misura di welfare più diffusa è l’assistenza sanitaria: quasi la metà delle aziende associate versa regolarmente contributi in fondi integrativi (44%), principalmente in applicazione di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali di categoria (38%). La diffusione della previdenza complementare è al 27%, anch’essa soprattutto in attuazione di CCNL (24%). Per entrambe queste forme di welfare, la percentuale relativa alla loro diffusione sale notevolmente tra le imprese con più di 100 dipendenti: si arriva infatti al 76% per la sanità integrativa e al 73% per la previdenza complementare.

Seguono poi le somministrazioni di vitto (come ad esempio i buoni pasto e le mense aziendali) e i fringe benefit (tra cui i prestiti agevolati, le autovetture ad uso promiscuo, il cellulare aziendale, etc.), i quali sono messi a disposizione da circa una azienda su 5 (21% e 19%). Questi strumenti – non molto vicini alla logica sociale del welfare – sono principalmente previsti su base unilaterale (rispettivamente 13% e 16%).

Somme e servizi previsti dall’articolo 100 del Tuir – cioè quelli con finalità di educazione, istruzione o ricreazione rivolti ai dipendenti – sono erogati da circa una realtà su 20 (il 5%); una quota simile di imprese (6%) eroga invece servizi relativi all’istruzione e all’educazioni destinati ai figli dei dipendenti (articolo 51, lettera f-bis). Da notare però che queste percentuali salgono di quasi quattro volte (rispettivamente 18% e 22%) tra le grandi imprese.

Mediamente al 7% (ma 18% tra le grandi imprese) la diffusione del “carrello della spesa”, un altro tipo di erogazione che offre un concreto sostegno al potere di acquisto dei dipendenti, ancor più se previsto attraverso la previsione di convenzioni e sistemi di scontistica. Al 2% invece la diffusione di servizi di trasporto collettivo (la percentuale sale al 9% tra le grandi).

Si ferma in media al 3% la diffusione di forme di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti, voce che probabilmente prenderà maggiore peso in futuro sia per la recente estensione degli incentivi fiscali introdotta con la Legge di Bilancio del 2017, sia per la crescente domanda a fronte dell’invecchiamento della popolazione. Tra le grandi imprese questo tipo di interventi è implementato già dal 10% del campione.

Tabella 1: Quota percentuale di imprese che erogano ciascun servizio ai propri dipendenti non dirigenti, per dimensione aziendale e fonte istitutiva del welfare
https://www.secondowelfare.it/edt/image/Immagine(10).jpg
Fonte: Centro Studi di Confindustria, Nota numero 5/2018

Il lavoro agile

L’indagine del Centro Studi di Confindustria ha approfondito poi il tema dell’organizzazione del lavoro, monitorando la diffusione di forme di lavoro agile presso le imprese associate selezionate nel campione. Il risultato della rilevazione è che circa un’impresa su 20 (5%) ha dichiarato di aver introdotto lo smart working; la percentuale sale all’11% nelle realtà con oltre 100 addetti.

In merito alla contrattazione di questa specifica materia, dal documento si evince che il lavoro agile è regolato nel 76% dei casi da accordi individuali. Vi è poi un 15% di aziende che ha introdotto anche una regolamentazione aziendale e un 6% che include il tema nella contrattazione collettiva aziendale.

Welfare aziendale: il forte gap tra piccola e grande impresa

Come già messo in evidenza da altre indagini che hanno toccato il tema del welfare aziendale, la diffusione del fenomeno sembra essere particolarmente influenzata da alcune specifiche variabili. Tra queste vi è quella relativa alla dimensione dell’impresa. Secondo il Centro Studi di Confindustria, infatti, la presenza di prestazioni di welfare – specialmente attraverso la contrattazione aziendale – è fortemente condizionata dal numero di collaboratori di un’azienda.

Questa particolarità è stata evidenziata da molte survey recenti, come ad esempio quella realizzata periodicamente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in merito alle forme premiali aziendali, oppure quella dell’Ocsel, l’Osservatorio di Cisl sulla contrattazione di secondo livello, o ancora quella realizzata nel 2017 dal nostro Laboratorio che ha coinvolto le imprese emiliano romagnole.

Infine, stando ai dati forniti da Confindustria, parrebbe esserci una tendenza ad introdurre il welfare in azienda attraverso decisioni unilaterali. Se si escludono infatti sanità integrativa e previdenza complementare – diffuse soprattutto attraverso la contrattazione collettiva – le imprese che prevedono strumenti di welfare per mezzo della contrattazione aziendale di secondo livello sono la minoranza. C’è da dire però che anche tale dinamica varia a seconda della classe dimensionale dell’impresa.

La tendenza a strutturare piani di welfare non prevedendo il coinvolgimento della controparte sindacale è un aspetto già emerso in alcune ricerche. Tra queste è possibile menzionare Welfare Index PMI 2018, indagine promossa da Generali con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni, e dalla survey di Easy welfare.

Riferimenti

Centro Studi di Confindustria, Nota numero 5/2018

Fonte https://www.secondowelfare.it/privati/aziende/confindustria-quasi-il-60-delle-associate-prevede-forme-di-welfare-aziendale.html

 


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Partecipare ad un sistema economico circolare

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Mercoledi abbiamo concluso la prima fase del percorso di #economia#circolare offerto dalla Camera di Commercio di Firenze assieme la scuola Sant’Anna di Pisa.

Tre i nostri tavoli di confronto #food #moda#servizi.

La giuria ha valutato valide tutte e 9 le azioni proposte, ma andremo avanti su 3 azioni nel 2019.

Una piattaforma “nostra” di best practices valorizzando anche quelle esistenti europee di italiane, la misurazione della circolarità per azzerare lo #spreco, e la messa in rete di #fornitori qualificati.

Il focus sul quale lavorare è di rete e partnership, e intersettorilità #sistema #imprese #collaborazione #winwin#collectiveaction

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