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What is a Just Transition? Cosa vuol dire Transizione Giusta?

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Condivido con piacere un video che ho aiutato a tradurre https://www.youtube.com/watch?v=PXbE18YHEkY sul tema della transizione giusta.

Full report (https://lnkd.in/gr9d7ryw)

Executive summary mapping (https://lnkd.in/gYB7hjfH).

Una transizione giusta va oltre la semplice decarbonizzazione: si tratta di assicurare che il passaggio a un’economia sostenibile sia equo e inclusivo per tutti. Mentre il mondo si impegna a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, una transizione giusta non si limita ad aiutare i lavoratori che lasciano l’industria dei combustibili fossili, ma si estende anche al loro inserimento in settori verdi e sostenibili. È una visione di azione climatica che integra la trasformazione economica con la giustizia sociale, dando priorità alle comunità storicamente emarginate. La nostra recente mappatura di oltre 600 iniziative in diverse regioni evidenzia l’urgenza di affrontare le disuguaglianze strutturali e di dare voce alle comunità vulnerabili. Ora è il momento di agire: investendo nelle transizioni giuste, possiamo costruire un futuro in cui l’azione per il clima e l’equità sociale vanno di pari passo, creando un mondo sostenibile e giusto per tutti. 💡 Idea e ricerca di ‪‪@ClimateHorizons‬ ‬ 🎨 Sceneggiatura e animazione di ‪‪@TheCognitiveMedia‬ 📣 Narrazione di Maia Chiara Rossi 🗒️ Traduzione Paolo Graziano ed Elena Corinne Piani Commissionato da ‪‪@laudesfoundation‬‪@FordFoundation‬ e ‪‪@wallaceglobalfund989‬

 


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Reporting ESG e Design Manifesto @Montalese SpA – brand Perdormire

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Come annunciato nel blog ad Aprile 2022, Perdormire, conferma il suo impegno per la sostenibilità.

A conferma di ciò, da Aprile a Novembre 2022, Piani Projects – Elena Piani è stata la loro consulente di sostenibilità. Insieme abbiamo elaborato il primo Manifesto o Position Paper Impatto ESG dell’azienda Montalese SpA (455 dipendenti, 90 milioni di euro di fatturato), brand PerDormire.

Il lavoro ha implicato il kick off con una formazione di base coinvolgendo il CdA, identificare gli attori interni per raccogliere le informazioni, condurre l’analisi della documentazione aziendale ESG (ambientale, sociale e governance), condurre interviste e riunioni di validazione dei dati. Il concept prevedeva la creazione di un formato tascabile da distribuire negli store e nel packaging dei loro prodotti.

Raccolti ed organizzati i dati, Piani Projects ha lavorato con il designer Simone Montagnani di Frist Studio per la realizzazione visiva dei contenuti, elaborando un Manifesto con un’infografica ad-hoc e accattivante. Questo passaggio di semplificazione visiva dei dati ha come obiettivo rendere i dati fruibili ed accessibili ad un pubblico proveniente da qualsiasi contesto. Un passaggio indispensabile perché la sostenibilità è cultura, e ancora non compresa da tutti, sta a noi comunicatori trasformare i dati in “inclusivi”.

Il Manifesto è stato presentato ai media a Novembre 2022 e pubblicato nel 2023 sul loro sito. In quanto grande impresa, dal 2024, l’azienda ha l’obbligo della DNF (dichiarazione non finanziaria) ovvero di rendicontazione e comunicazione ESG a tutti gli stakeholders.

Ringrazio Emanuela Lucchetti, Paolo De Luchi e l’Amministrato Unico Antonio Caso per la fiducia accordata nello sviluppo di questo progetto ESG, così come la collaborazione di tutto lo staff in prima linea per raccogliere i dati.

Perdormire, ha il design del wellness incorporato nel suo DNA!


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GREEN DIVERSITY!? – Inspiring youth for Climate action + justice – Facilitazione Kick off WP4

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Green Diversity

All’interno del progetto ERASMUS+ GREEN DIVERSITY!? – Inspiring youth for Climate action + justice (https://www.jugendeinewelt.at/engagement/bildungsarbeit/green-diversity/)

Piani Projects ha facilitato parte del WP4 dedicato alla progettazione di un “Climate Justice Policy Box” , merito del collega Walter Sancassiani di Focus Lab che mi ha messo in contatto con LVIA responsabile del WP4, per curare la fase di preparazione e parte di quella di attuazione del work package più consistente di tutto il progetto.

La missione era dedicata alla condivisione di buone partiche di responsabilità sociale d’impresa tra i 5 partner di progetto, e la facilitazione per la creazione di una cassetta degli strumenti per la loro autovalutazione e successiva comunicazione interna ed esterna.

La fase di ricerca sulle organizzazioni partner è stata davvero interessante, le organizzazioni fanno tanto per uno sviluppo sostenibile, ma in maniera scoordinata tra di loro e ci sono ottime opportunità per efficientare i processi e prodotti delle diverse organizzazioni e quindi anche i loro impatti ambientali, sociali e di governance.

Ma quali sono le definizioni di climate justice? é tutto molto complesso perchè le ricadute del climate change sono anche climate justice, le interconnessioni tra clima e giustizia sociale sono milioni. Alcuni dati interessanti si trovano su questo sito del governo britannico (QUI) . Altri sono sul mio canale you tube che posso inviarvi se di vostro interesse. Un tema centrale è l’istruzione, come causa e anche soluzione al cambiamento climatico. Una rivoluzione di approccio tra Nord/Sud del mondo, un cambio di paradigma. 

I giovani e anche le ONG sono al centro del possibile cambiamento climatico e sociale, ma non sempre consapevoli delle dinamiche multi-stakeholders. Elemento quindi di partenza per la progettazione è ricercare buone pratiche provenienti già da altri settori, e un’analisi di materialità ancora prima che di valutazione organizzativa. Nelle mie ricerche ho trovato magnifico che il settore dei musei si stia muovendo per essere più “just” in ambito ESG, vedi: https://www.museumsassociation.org/campaigns/museums-for-climate-justice/#

Una vera sfida in questo progetto europeo sono state le differenti culture e la decisione di portare un formatore/facilitatore/consulente a metà fine progetto, il non aver creato le basi conoscitivi tra tutti gli attori interni ed esterni al progetto, e la sfida delle dinamiche dei gruppi di lavoro.

Nei progetti europei non è facile quando le organizzazioni sono di misure diverse, con alcune di volontariato e altre strutturate con dipendenti e budget.

Certo è che il settore no profit deve assolutamente lavorare sulla propria etica e valorizzare tutto il lavoro che svolge in una chiave di Agenda UN2030.

Sarò molto emozionata di leggere i risultati di questo progetto europeo che servirà a tantissime ONG e no profit per contribuire alle sfide ESG del nostro secolo, appena completo spero riceverlo e potervelo condividere! Si perché questi progetti europei produco risultati che servono alla collettività e sono accessibili sul sito EU, vanno solo saputi trovare!

Background del progetto Green Diversity

Il progetto è guidato da JEW Jugend Eine Welt – Don Bosco Entwicklungszusammenarbeit (capofila), un’organizzazione austriaca per lo sviluppo che si è dedicata a migliorare la vita dei bambini e dei giovani che vivono ai margini della società in tutto il mondo. Il partenariato è composto da LVIA, una ong di cooperazione internazionale che in Italia offre opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, scambi giovanili e svolge attività di inclusione e socializzazione in ambienti urbani svantaggiati. Partecipa anche SCI Germania è la sezione tedesca del Servizio Civile Internazionale. A questi si aggiungono KVT Kansainvälinen vapaaehtoistyö ry, un’organizzazione non governativa finlandese che promuove la pace, la cooperazione, l’uguaglianza e la cittadinanza attiva e NEO SAPIENS, un’impresa sociale che opera nella progettazione, gestione e realizzazione di progetti educativi e di mobilità transnazionali e locali in Spagna.

Il nucleo delle attività del progetto è incentrato su attività di rafforzamento delle organizzazioni partner nella loro capacità di produrre strumenti, narrazioni e attività per aumentare la capacità di includere giovani meno attivi e partecipi, prevedendo parallelamente una riflessione a livello organizzativo su come elaborare policy e strategie più responsabili dal punto di vista ambientale. Gli output di progetto saranno un “Visual Storytelling Toolkit for Green Diversity” (WP 2); una “Mappa interattiva con testimonianze degli attivisti per il clima in Europa e nel Global South” (WP 3); e la progettazione di un “Climate Justice Policy Box” (WP 4).

Il dibattito sul clima ha bisogno di una cornice più efficace!

Suggerisco di seguire le iniziative LVIA e JEW sui loro canali you tube.

https://www.youtube.com/c/LVIAong

https://www.youtube.com/jugendeinewelt

Ringrazio Francesco Miacola e tutto il team LVIA per la loro fiducia in questo progetto di facilitazione e speriamo di collaborare insieme presto.

 


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Docenza Rapporto Sostenibilità Master II livello Sviluppo Sostenibile Cambiamento Climatico Università di Pisa

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Il 7 e 14 Ottobre sono stata docente al Master di II livello dell’Università di Pisa su Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico, conducendo la prima parte del modulo 6 sul Rapporto di Sostenibilità.

Il master interdisciplinare è ispirato all’Agenda 2030 e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), ha una durata di un anno ed è erogato online. Vede protagonisti del percorso formativo 43 partecipanti provenienti da diversi settori professionali e funzionali e di diverse generazioni.

La docenza, svolta in presenza del professore Giacomo Lorenzini, è stata molto partecipata, certamente parlare di rapporto di sostenibilità è molto attuale, prima di entrare nel dettaglio degli standard di reportistica ho deciso di condividere contenuti, riflessioni ed esempi legati ai seguenti temi:

BUSINESS STRATEGY, STAKEHOLDER ENGAGEMENT E REPUTATION MANAGEMENT

  • Il concetto di Sistema (Planetary boundaries, Doughnut Economics, Systems Thinking);
  • Terminologie e organizzazione per la reportistica;
  • Stakeholder engagement, Matrice di Materialità;
  • Change, Marketing and Reputation Management.

È stato molto interessante confrontarsi sull’esercitazione di ricercare un brand preferito e le comunicazioni disponibili online in tema di sostenibilità d’impresa. Abbiamo discusso di alcuni brand della moda come H&M, Ottocharme, Kinder, MAC come esse rendicontano o come non lo fanno e come si collega alla strategia d’impresa.

Per approfondire il master, i moduli e iscriversi per l’anno prossimo potete consultare: https://www.agr.unipi.it/master-in-sviluppo-sostenibile-e-cambiamento-climatico/

Per scaricare l’ebook con l’Alfabeto dello sviluppo sostenibile e dei cambiamenti climatici

https://www.torrossa.com/it/resources/an/4733425?digital=true#

Ringrazio la Prof.ssa Elisa Giuliani per avermi selezionata tra i docenti esterni e collaboratori del REMARC https://remarc.ec.unipi.it/


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Laboratorio Imprese “Our Common Future” un viaggio nei 4 livelli di ascolto per generare valore

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Il 6 Ottobre 2022 presso PARC – Performing Arts Research Centre, il nuovo centro per la sperimentazione artistica nel Parco delle Cascine di Firenze che mette in relazione creazione contemporanea, ricerca, formazione, ambiente, natura e territorio, in occasione del Festival Equivalenze – Cantiere delle Diversità organizzato dalla Cooperativa Sociale IL GIRASOLE e CAT, Elena Piani è stata invitata per tenere un laboratorio dedicato alle imprese.

La collaborazione nasce dalla necessità di definire un percorso che consenta di costruire una rete tra le imprese e cooperativa sul tema dell’inclusione sociale e dell’inserimento lavorativo.

Lo scopo ultimo è la creazione di partnership, ovvero di una rete (forma giuridica da definire) di organizzazioni impegnate per rispondere alla loro buona causa migliorando il proprio impatto economico, sociale e ambientale e partecipando ad una economia inclusiva, duratura e sostenibile (SDG8).

Lo scopo intermedio è creare competenze di ascolto e identificare un intento condiviso. Il laboratorio, pertanto nel tempo a disposizione, si propone di far sperimentare i 4 livelli di ascolto e trasferire una metodologia di lavoro per raggiungere un ascolto generativo. Seguirà valutazione per la nascita di un percorso formative.

La metodologia adoperata per avviare questa prima fase, è stata la Sperimentazione dello strumento “Case Clinic” di u.lab 1x Presencing Institute, Un incontro fra pari (anche chiamato coaching circle).

Di seguito condividiamo una breve sintesi e la scheda della pratica che potete usare in open access. E’ stata adattata dall’inglese. La versione originale la trovate a questo link: https://www.u-school.org/tools/case-clinic

Il Case Clinic è un incontro fra pari progettato per identificare soluzioni innovative e passi da seguire per rispondere in maniera concreta alle sfide di fronte alle quali un leader si trova. In un “Case Clinic”, una persona (donatore di un caso, un problema da risolvere o sfida corrente) presenta il suo caso, e i colleghi o membri del gruppo svolgono il ruolo di “coach”, ovvero di allenatori che ascoltano profondamente e restituiscono quello che hanno visto sentito e percepito, nel rispetto dei principi e processi della Teoria U (vedi la sospensione delle paure, giudizio e cinismo e l’impegno di custodire una mente, cuore e corpo/volontà “aperti” in ascolto del sé, dell’altro e del contesto per essere generativi e non riparativi).

Applicazione

Questa pratica di auto-organizzazione aiuta lo sviluppo della fiducia e rafforza l’energia positiva tra i membri del gruppo. Può essere combinato con le pratiche di mindfullness e pratiche di ascolto (un’autovalutazione giornaliera sui diversi 4 livelli di ascolto e riflessioni su dove potevamo fare meglio).

Principi

  • Essere specifici. Il caso dovrebbe essere legato ad una sfida professionale attuale e concreta.
  • Riguardare qualcuno che abbia poter decisionale. Chi “dona” il suo caso dovrebbe essere qualcuno che ha potere decisionale per “risolvere” il caso.
  • Rafforzare le relazioni tra pari. I partecipanti ai “Case Clinic” sono pari, non ci deve essere nessuna relazione gerarchica. Uno vale uno.
  • Allenare l’ascolto. I coach (i membri del gruppo che ascoltano il caso) non danno consigli, ma ascoltano profondamente.

Risorse per approfondimento

  • Scharmer, Otto. 2007. Theory U, Seconda Edizione, Capitolo 2 .
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ORGANIZZAZIONE

  • Persone: Gruppi di 4-5 persone.
  • Luogo: Scegliere un posto tranquillo e privato.
  • Tempi 60-75 minuti.
  • Materiali: carta e penna per prendere nota, un orologio per prendere i tempi.

FASE 1: Organizzazione dei ruoli (~ 2 min.)

  • Illustratore del caso (Case giver): Scegliere una sfida attuale, concreta e importante in cui sei coinvolto. Dovresti presentare il caso in 15 minuti.
  • I Coach: Non provare ad “aggiustare/risolvere” il problema; invece, ascolta profondamente. Partecipa restituendo immagini, sentimenti e gesti per esprime quello che la condivisione ha risvegliato in te, cosa hai visto, sentito, percepito.
  • Il controllore dei Tempi (Time keeper): Uno dei coach ha la responsabilità di tenere i tempi.

Fase 2: Dichiarazione (di intenzione) del Case Giver (10-15 minuti)

Prenditi un momento per riflettere sul tuo caso e sulla tua chiamata all’azione. Descrivi il caso usando le seguenti domande come guida:

  1. Situazione attuale: Quali sono le principali sfide o domande?
  2. Stakeholders (portatori d’interesse che influenzano il tuo caso): Come potrebbero gli altri vedere questa situazione?
  3. Intenzione: Qual è il futuro che stai provando a costruire?
  4. Apprendimento: Cosa hai bisogno di lasciar andare e cosa hai bisogno di imparare?
  5. Aiuto: Dove necessiti di aiuto o contributo?

I coach non intervengono, ma ascoltano.

Alla fine, se necessario, possono porre domande chiarificatrici.

Fase 3: Silenzio (~ 3 minuti) tutti insieme ascoltano loro stessi su tre livelli:

  • Ascolta con una “Testa aperta”: Quali immagini/metafore sono sopraggiunte?
  • Ascolta con un “Cuore Aperto”: Quali emozioni provi, e dove si trovano nel tuo corpo?
  • Ascoltati con “Volontà”: Quali gesti potrebbero essere l’essenza di ciò che hai ascoltato?

Fase 4: Rispecchiarsi (10 min.)

  • Ogni coach condivide a turno e in ascolto dell’altro, cos’è emerso dal momento di silenzio o riflessioni emerse mentre ascoltava il caso.

Fase 5: Risposte (5 min.)

  • Dopo aver ascoltato tutti i coach, l’illustratore del caso (Case giver) restituisce quello che ha ascoltato/appreso dalle condivisioni.

Fase 6: Dialogo generativo (20 min.)

  • Per i coach: Riflettete sulle restituzioni/commenti del case giver e spostate il dialogo sul piano generativo, come queste osservazioni possono offrire delle nuove prospettive per risolvere il caso/situazione/problema/sfida.
  • Segui il flusso del dialogo. Costruite sulle idee di ognuno.
  • Resta in servizio dell’illustratore del caso (Case giver) senza fare pressioni o risolvere la sua sfida.

Fase 7: Chiusura (5 minuti)

  • Riflessioni finali sull’esperienza e apprendimenti.
  • Illustratore del caso (Case giver):: Come vedo la mia situazione e gli sviluppi futuri?
  • Tutti, condividete con autenticità apprezzamenti e gratitudine verso ogni membro.

Fase 8: Diario individuale /Journalling (2 min.)

Prendi nota di come ti sei sentito nell’esperienza e quello che hai imparato.

Alcune foto del festival le trovate a questo link: https://www.facebook.com/equivalenzefestival e quelle del laboratorio:

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Speaker SVILUPPO SOSTENIBILE, CSR & VALORE CONDIVISO @ Festival Equivalenze – Cantiere delle Diversità

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Il 6 Ottobre 2022 presso PARC – Performing Arts Research Centre, il nuovo centro per la sperimentazione artistica nel Parco delle Cascine di Firenze che mette in relazione creazione contemporanea, ricerca, formazione, ambiente, natura e territorio, in occasione del Festival Equivalenze – Cantiere delle Diversità organizzato dalla Cooperativa Sociale IL GIRASOLE e CAT, Elena Piani è stata invitata per una presentazione su Sviluppo Sostenibile, Responsabilità Sociale d’Impresa e creazione di Valore Condiviso.

L’intervento è stato proposto per rendere partecipi operatori socio-sanitari ed imprese del territorio su alcune terminologie, strategie e normative legate al cambiamento del paradigma economico per generare nuove opportunità di inclusione sociale e occupazione di soggetti svantaggiati.

Oltre ad alcune cenni storici e definizioni legate alla sostenibilità economica, sociale e governance, sono stati presentati alcuni modelli di business circolari ed ibridi utili all’innovazione sociale e d’impresa.

Un esercizio di warm up è stata la semplice prova di dire buongiorno in più lingue, perché siamo ben lontani di essere anche noi italiani lontani dall’avvicinarsi ad altre culture per essere più accoglienti. La seconda prova è stata di pronunciare “buongiorno” all’unisono. Il risultato è stato contrastante e non abbiamo avuto successo. Alla terza prova, in coppie e guardandosi negli occhi, tutti e gli 80 partecipanti sono riusciti a pronunciarsi all’unisono. Questo per avviare i lavori e renderci più consapevoli dell’interdipendenza e interconnessione tra le nostre unicità, che seppur immaginiamo di essere allineati non lo siamo e dobbiamo cercare contatto con tutti i sensi ed avere una leadership condivisa.

Ringrazio Monica Reis per il coinvolgimento in questo progetto della cooperativa Il Girasole e Susan George per aver pensato a me come catalizzatore tra mondo no profit e profit per social business.

Per trovare alcune interessanti foto dell’evento e di tutto il festival vi invitiamo a visitare la pagina: https://www.facebook.com/equivalenzefestival

https://<iframe src=”https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fequivalenzefestival%2Fposts%2Fpfbid02MgAKXJv95drnzGoDafRrpCjr19KHdUMp8n8C4RLVfxJSnL1hmVmUW5AZzJDN4TKkl&show_text=true&width=500″ width=”500″ height=”690″ style=”border:none;overflow:hidden” scrolling=”no” frameborder=”0″ allowfullscreen=”true” allow=”autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share”></iframe>

 


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Kick-off Progetto Sostenibilità PerDormire – Manifesto della Sostenibilità

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Il settore dei materassi e arredamento si vedrà presto rivoluzionato dall’arrivo dell’obbligo del sustainable product passport (vedi link alla fine dell’articolo per approfondimenti).

Dal Maggio 2022 ho l’onore di accompagnare la multinazionale Materassificio Montalese S.p.A. PerDormire (Brand Equity 16M Euro, fatturato 90 Milioni, 455 dipendenti) nella ricerca e analisi di quanto è già in essere e realizzarne un Manifesto dell’impatto economico, ambientale e sociale.

Il Materassificio Montalese è da cinquant’anni impegnata per l’ambiente (nell’approvvigionamento di materie prime sostenibili, nel recupero degli scarti, nell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, dall’ottimizzazione della logistica) e nelle relazioni con il territorio toscano e nazionale (oltre 90% dei fornitori sono in Italia e tantissimi a KM0). L’intenzione è dare visibilità al loro impegno quotidiano per l’economia circolare (SDG12) e nell’etica d’impresa, nonché al loro contributo per migliorare il fine vita del prodotto in una filiera molto discusso.

L’azienda è circolare già nel suo modo di esistere, non vende prodotti già pronti, non ha magazzino, ma produce secondo gli ordini dei clienti. L’azienda risponde quindi alle esigenze più varie, con un prodotto di altissima qualità e personalizzato, consuma quanto necessario al mercato.

Il materasso è un rifiuto ingombrante e ad alto impatto batterico, dopo una vita massima consigliata di 10 anni, è attualmente ritirato dai gestori ambientali direttamente dal consumatore, ma il prodotto andrebbe sanificato e i materiali tecnici recuperati e quelli organici rigenerati dove possibile.

Anche la sperimentazione di nuovi modelli di business circolari è possibile; il cambiamento organizzativo richiede tempo e risorse, soprattutto in un momento economico dove i costi delle materie prime, ecodesign, gestione fine vita, costi dell’energia e personale sono molto sfidanti.

Analizzare dati ambientali, sociali ed economici richiede un engagement di moltissime figure aziendali, la creazione di un Comitato di Sostenibilità, concretizzare un piano strategico e operativo per la CSR è un grande impegno. L’azienda ha tutti i numeri per eccedere la quota di mercato attualmente del 17%,con un trust pilot a 4 stelle con oltre 7.700 recensioni; sono davvero orgogliosa di far parte della squadra visionaria nel settore.

L’azienda è stata la prima a stressare come dormire bene vuol dire salute e benessere (SDG3) ed è impegnata nel diffondere la bedding culture, perché il sistema letto PerDormire fa la differenza!

Per approfondimenti sul digital product passport:

Green Deal: New proposals to make sustainable products the norm and boost Europe’s resource independence https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_2013

Critical raw materials: https://single-market-economy.ec.europa.eu/sectors/raw-materials/areas-specific-interest/critical-raw-materials_en

Digital product passports: enhancing transparency & consumer information https://www.europarl.europa.eu/committees/it/product/product-details/20220510CHE10181

Pubblicata la Sustainable Products Initiative all’interno del pacchetto Circular Economy: https://www.federlegnoarredo.it/it/servizi/ambiente-e-sicurezza/aree-tematiche/marchi-e-certificazioni/prodotto/pubblicata-la-sustainable-products-initiative-all-interno-del-pacchetto-circular-economy

Video #EUCircularTalks: EU Digital Product Passport – learning from frontrunners https://www.youtube.com/watch?v=oQJL-QlWxZI

 


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Docente Master Scalability: Digital Technologies and Company Growth – Modulo Growth with Purpose – Modelli di Business Circolari ed Ibridi & Workshop Joint Venture Collaborative Circolari

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28-29 Aprile 2022 – Come parte integrande del Modulo “Growth with Purpose” del Master di I livello in Scalability nato dalla collaborazione tra l’Università di Pisala Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università degli Studi di Firenze e l’Università di Siena per offrire le migliori competenze nazionali e internazionali sui processi di rapida crescita dimensionale delle imprese, sono stata coinvolta come docente.

In due mezze giornate ho formato 23 imprenditori su Modelli di Business Circolari ed Ibridi, e offerto un workshop esperienziale sulle Joint Venture Collaborative Circolari. Divisi in 4 gruppi, i 23 partecipanti online si sono ritrovati misti in 4 stanze per ideare la loro JV mettendo in gioco il loro ecosistema, i loro scarti, ed i loro asset. Sono emerse delle idee di strat-up e di collaborazione fra le imprese molto interessanti, tra cui progetti nel healthcare, poli tecnologici di ricerca e altre due ancora confidenziali.

Il Master di I livello in Scalability è un percorso di alta formazione part-time, avviato a 21 Gennaio 2022 e terminerà il 17 Dicembre 2022 (I edizione). Il Master nasce dalla collaborazione tra l’Università di Pisala Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università degli Studi di Firenze e l’Università di Siena per offrire le migliori competenze nazionali e internazionali sui processi di rapida crescita dimensionale delle imprese.

Il percorso didattico sarà erogato in modalità online (80%) e in presenza a Pisa (20%) secondo la formula part-time weekend alterni (circa 2 al mese). La frequenza al Master consente di acquisire 60 Crediti Formativi Universitari (CFU). A conclusione del percorso, ai partecipanti che hanno seguito almeno il 70% delle attività ed hanno completato il project work finale, sarà riconosciuto il Diploma di Master. 

Il Master si avvale della collaborazione di grandi imprese, PMI in crescita, startup, consulenti, fondi d’investimento, operatori finanziari e professionisti di alto livello accomunati da un requisito: aver vissuto in prima persona i processi di crescita dimensionale.

Beam me up è la società spin-off dell’Università di Pisa che gestisce il master.

“Tra le molte diagnosi sullo stato dell’economia italiana vi è accordo sugli effetti negativi della mancata crescita dimensionale delle imprese. Nei prossimi 3-5 anni, tuttavia, avrà luogo un processo di ristrutturazione industriale, guidato dall’esigenza di razionalizzazione delle catene del valore mondiali, dai nuovi mercati digitali e, non ultimo fattore di innesco, dall’abbondante liquidità sui mercati finanziari. Per cogliere le opportunità di crescita servono competenze e percorsi di accompagnamento, perché la crescita dimensionale rapida, la scalability, non si improvvisa” – spiega il prof. Andrea Bonaccorsi, direttore del master.

Per referenze potete contattare https://masterscalability.it/master/

Segreteria Generale | Beam me up Azienda spin-off dell’Università di Pisa

www.beammeup.it E-mail: elisa.palla@beammeup.it

La prof Giuliani Elisa responsabile del Modulo nel quale sono stata docente.

Elisa Giuliani , Professor of Management, Director, REMARC

Dept. Economics and Management, University of Pisa, Tel: +39 050 2216280

Elisa Giuliani elisa.giuliani@unipi.it

 


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Ideazione, Organizzazione e Coordinamento Sfilata Moda Sostenibile “L’Ambiente è di Moda – Premio Creatività e Futuro Sostenibile”, organizzato dal Lions Club Firenze Michelangelo e ITS MITA

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Assieme alla collega Domitilla Caratti, anche lei docente presso la Fondazione ITS MITA, abbiamo proposto alla fondazione di coinvolgere gli alunni dell’accademia di moda in un progetto di moda sostenibile.

La direttrice della Fondazione ITS MITA, prof.ssa Antonella Vitiello, ha colto rapidamente l’opportunità dell’evento “L’Ambiente è di Moda – Premio Creatività e Futuro Sostenibile”, organizzato dal Lions Club Firenze Michelangelo per chiederci di guidare la sfilata che ha avuto luogo lunedì 30 maggio 2022.

In meno di due mesi, abbiamo ricercato, contattato e coinvolto alcune delle aziende del nostro territorio che sono attive per promuovere una moda più sostenibile. Ai brand coinvolti, come Rifò con il suo cashmere e cotone rigenerato, CDC Studio con il suo materiale brevettato CO-EO, e Dejamis con il recupero e rivisitazione di pellicce, abbiamo chiesto di immaginare una piccola collezione di 5 borse da far realizzare agli studenti dei corsi COOL (Tecnico Superiore nella produzione luxury di oggetti pelle e dell’accessoristica metallica ) e DI.MA (Tecnico in modellazione e prototipazione digitale di accessori pelletteria) i nostri 50 studenti hanno realizzato il prototipo assieme ai docenti di alta pelletteria.

Oltre al coordinamento delle aziende e del progetto, il nostro ruolo è stato quello di formare gli allievi sulla moda sostenibile, i principi di economia circolare, organizzare le schede tecniche dei prodotti, il flusso delle uscite della sfilata, prepararli come ideatori del concept della sfilata, e ad essere modelli. Abbiamo chiesto loro di divedersi i diversi ruoli dal trucco al parrucco, alla scelta musicale, alla logistica, alla vestizione dei modelli, allo sfilare in prima linea.

Una sfilata al 100% realizzata dagli allievi MITA, dal prodotto della sfilata, alla sfilata in se. La serata ha visto come partecipanti gli imprenditori associati al LIONS, oltre che ad alcune cariche istituzionali.

Un ringraziamento speciale agli studenti, ai brand che si sono messi in gioco per un prodotto che ancora non hanno nel portfolio, ai docenti collaboratori e al MITA e al LIONS per aver contribuito a diffondere imprenditorialità e sostenibilità nel settore della moda, e enfatizzare la Toscana come leader del settore

Cornice della sfilata è stata la nostra bellissima sede, il Castello dell’Acciaiolo. Alla fine della manifestazione, il “Premio Creatività e Futuro Sostenibile” è stato assegnato agli studenti del corso COOL.

https://mitacademy.it/lambiente-e-di-moda-premio-creativita-e-futuro-sostenibile/

Per approfondimenti sui corsi:

 


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Webinar “CSR, Filantropia Strategica e Corporate Fundraising” con la collega Paola Ferrari Fondazione Mission Bambini offerto pro-bono ai fundraiser iscritti ad ASSIF

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PARTE 1

  • Il progetto che ci ha fatto conoscere
  • Esempio concreto con alcune sfide e opportunità tra profit e no profit

PARTE 2

  • Fundraising e corporate fundraising
  • L’organizzazione aziendale Mission bambini
  • Esempi di importanti progetti corporate
  • SROI e ROI

PARTE 3

  • Dati di ricerca su corporate
  • Come avvicinardi al corporate, buone pratiche
  • Nuovi trend e orizzonti per lo sviluppo sostenibile

PARTE 4

  • Insuccessi, criticità, apprendimento